Valentina OLIVERI
Valentina Oliveri ha conseguito la laurea in Chimica Biomolecolare e il dottorato di ricerca in Scienze Chimiche con lode presso l'Università degli Studi di Catania. Nel 2017 ha ottenuto l'Abilitazione Scientifica Nazionale a professore di seconda fascia per il settore concorsuale 03/B1 (Chimica Generale ed Inorganica, Chim-03). Nel triennio 2018-2021 è stata RTDa presso il Dipartimento di Scienze Chimiche, dove è attualmente RTDb.
Nel 2018, ha ricevuto il premio Italfarmaco-De Santis conferitole dalla SCI per i suoi studi nel campo della chimica dei sistemi biologici.
27/02/2023
Carriera Accademica e Formazione
- Ricercatore Universitario (RTDb) (S.S.D. Chim-03, dal 2021), Università degli Studi di Catania;
- Ricercatore Universitario (RTDa, 2018-2021) (S.S.D. Chim-03), Università degli Studi di Catania;
- Abilitazione Scientifica Nazionale (dal 2017) a Professore Associato nel settore 03/B1;
- Abilitazione Scientifica Nazionale (dal 2017) a Professore Associato nel settore 03/B2;
- Dottore di Ricerca in Scienze Chimiche con lode (2014);
- Postdoc (2014-2018), Consorzio Interuniversitario di Ricerca in Chimica dei Metalli nei Sistemi Biologici e Università degli Studi di Catania.
Attività Didattica
- Insegnamenti di “Chimica Generale ed Inorganica con Elementi di Chimica Organica” “Chimica Generale ed Inorganica M-Z”, “laboratorio di Chimica Inorganica II”, “Chimica Generale”, "Altre attività, Laboratori professionali", “Progettazione e potenzialità di sistemi drug-delivery a base di glicoconiugati”, tenuti nei corsi in Scienze geologiche, Biotecnologie, Chimica, Chimica Industriale, Scienze e Tecnologie Alimentari, Formazione di competenze e professionalità per lo Sviluppo di Micro e nano-tecnologie innovative in ambito Healthcare: biosensori e sistemi per drug delivery (Università degli Studi di Catania).
- Relatore di circa 15 tesi nell’ambito dei corsi di laurea triennale in Chimica, di laurea magistrale in Chimica Biomolecolare e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche.
Attività Scientifica
- Visiting Scientist (2012), University of Sussex (UK);
- Visiting Scientist (2012), LEBSC presso il dipartimento di Chimica G. Ciamician, Università di Bologna;
Pubblicazioni
- Autore di più di 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali peer-reviewed;
- Autore di 4 atti di convegno apparsi su riviste dotate di codice ISSN o ISBN e 2 capitoli in libro (Elsevier) e 48 contributi presentati nel corso di congressi nazionali ed internazionali.
- Numero di citazioni (Scopus): 1100+
- h-index (Scopus): 21
- L’articolo più citato (Scopus): 190+
Premi e Riconoscimenti
- Premio “Gastone De Santis” edizione 2018 rivolto ai ricercatori under 35 nell’ambito della chimica dei sistemi biologici.
- Premio Miglior Poster Dalton Transactions (ISSN 1477-9226, IF 4.174) nell’ambito del convegno “46th National Conference on Inorganic Chemistry” (2018).
- Outstanding Reviewer Award per la rivista Chemical Communications nell’anno 2018 (RSC Publishing), ISSN 1359-7345, IF 6.222.
- SBIC Travel Grant assegnato dal comitato scientifico del congresso Eurobic13 (2016).
- 3 Cover su riviste a diffusione internazionale (ChemMedChem, Chemistry-A European Journal, Dalton Transactions)
Attività Editoriale e di referaggio (Publons- H-8601-2016)
- Associate editor per la rivista internazionale "Frontiers in Molecular Biosciences" (ISSN 2296-889X, IF: 6.113).
- Guest editor di un numero speciale della rivista “International Journal of Molecular Sciences” (ISSN 1422-0067, IF: 5.924) intitolato
- Guest editor di un numero speciale della rivista “Molecules” (ISSN 1420-3049, IF: 4.411) intitolato “Recent Advances in Understanding and Treating Amyloidosis”.
- Topic editor per la rivista “International Journal of Molecular Sciences” (ISSN 1422-0067, IF: 5.924), sezione: "Molecular Pathology, Diagnostics, and Therapeutics".
- Guest editor di un numero speciale della rivista “International Journal of Molecular Sciences” (ISSN 1422-0067, IF: 5.924) intitolato "Glycoconjugates: Challenges and Opportunities".
- Grant Reviewer per Parkinson’s UK, istituto di beneficienza e ricerca nella lotta contro il morbo di Parkinson del Regno Unito.
- Editorial Board Member delle riviste Archives of Natural and Medicinal Chemistry (ISSN: 2577-0195) e Journal of Nanomedicine (ISSN: 2578-8760).
- Reviewer per 33 riviste scientifiche internazionali
- Reviews verified: 130+ dal 2016
Principali Tematiche di Ricerca
- Cuproptosi;
- Ionofori di rame e zinco con attività antiproliferativa e antimicrobica;
- Sistemi a base metallica per il trattamento di tumori,
- Sistemi chelanti con attività antiossidante e antiaggregante;
- Nanocristalli per il Drug delivery in oncoterapia;
- Inibitori dell'aggregazione amiloidea.
- Aggregazione di proteine in ambito neurodegenerativo;
- Biomolecole e nanoparticelle a base di ciclodestrine con applicazioni in ambito biologico.
- ORCID: 0000-0001-7603-4790
- CINECA IRIS Institutional Research Information System: link al sito
Anno accademico 2021/2022
- DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOLOGICHE, GEOLOGICHE E AMBIENTALI
Corso di laurea in Scienze geologiche - 1° anno
CHIMICA GENERALE ED INORANICA ELEMENTI CHIMICA ORANICA
Anno accademico 2020/2021
- DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOLOGICHE, GEOLOGICHE E AMBIENTALI
Corso di laurea in Scienze geologiche - 1° anno
CHIMICA GENERALE ED INORANICA ELEMENTI CHIMICA ORANICA - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE E BIOTECNOLOGICHE
Corso di laurea in Biotecnologie - 1° anno
CHIMICA GENERALE INORGANICA E ORGANICA M - Z
Anno accademico 2019/2020
- DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOLOGICHE, GEOLOGICHE E AMBIENTALI
Corso di laurea in Scienze geologiche - 1° anno
CHIMICA GENERALE ED INORANICA ELEMENTI CHIMICA ORANICA
Anno accademico 2018/2019
- DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOLOGICHE, GEOLOGICHE E AMBIENTALI
Corso di laurea in Scienze geologiche - 1° anno
CHIMICA GENERALE ED INORGANICA ELEMENTI CHIMICA ORGANICA
Anno accademico 2017/2018
- DIPARTIMENTO DI AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE E AMBIENTE (Di3A)
Corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari - 1° anno
CHIMICA GENERALE
Tematiche di ricerca
a) Ionofori di ioni metallici, quali rame e zinco, con attività antiproliferativa
Il carattere multifattoriale del cancro, probabile causa dell'insuccesso dei farmaci classici basati sul concetto “single-drug-single target”, ha indirizzato la ricerca verso l'identificazione di singole molecole in grado di modulare i diversi target biologici alterati secondo la teoria definita dall’espressione “Multi-Target-Directed Ligands”. Nota quindi la correlazione tra cancro, disomeostasi dei metalli, e stress ossidativo, l’attività di ricerca è stata mirata alla progettazione, e sintesi di nuovi ionofori glicococoniugati e alla loro valutazione come agenti chelanti, antitumorali e antiossidanti. Le biomolecole glucosio, galattosio e trealosio sono state funzionalizzate con ionofori di ioni metallici quali ditiocarbammati e idrossichinoline. In particolare, la glicosilazione di determinate molecole in specifiche posizioni può conferire loro la caratteristica di profarmaci mirati ovvero razionalmente progettati per esercitare il loro effetto farmacologico in particolari organi o tessuti. La glicosilazione contribuisce a migliorare le proprietà chimico-fisiche e farmacocinetiche delle molecole, influenzandone la solubilità, la biodisponibilità, la tossicità e talvolta il meccanismo di azione. A questo scopo, la porzione farmacoforica dell’8-idrossichinolina è stata glicosilata con glucosio o galattosio in modo da mascherare il sito di legame del metallo delle 8-idrossichinoline e rendere quindi il sistema un profarmaco, che deve essere soggetto ad idrolisi da parte delle glicosidasi per liberare la molecola bioattiva. Inoltre, la porzione glucosidica costituisce anche l’elemento direzionante per i tessuti tumorali, sfruttando l’avidità delle cellule tumorali per il glucosio e quindi la conseguente sovraespressione dei trasportatori e degli enzimi coinvolti nel suo metabolismo. L’ unità saccaridica, infatti, permette l’“uptake” selettivo e/o preferenziale da parte delle cellule tumorali mentre le unità chelanti determinano l’azione apoptotica sulle cellule tumorali.
b) Agenti chelanti di ioni metallici con attività antiossidante, e antiaggregante
Attività di ricerca mirata alla progettazione e sintesi di nuovi ionofori e chelanti di ioni metallici coinvolti nell’eziologia di malattie neurodegenerative caratterizzate da disturbi della memoria a breve e a lungo termine. Ionofori e chelanti sono stati coniugati a molecole di interesse biologico che possano mascherarne la tossicità e quindi ridurne la chelazione sistemica e/o indirizzarli a specifici bersagli. In particolare, biomolecole quali ciclodestrine (oligosaccaridi ciclici), trealosio (disaccaride non-riducente) e biotina (vitamina idrosolubile) sono state opportunamente funzionalizzate per implementare le loro proprietà chimiche e biologiche allo scopo di ottenere efficienti sistemi chelanti, antiossidanti e antiaggreganti. Approfonditi studi sperimentali, spesso razionalizzati sulla base di studi computazionali, sono stati condotti per valutare questi sistemi come inibitori dell’aggregazione di proteine amiloidi come β-amiloide (Aβ) e α-sinucleina. Queste proteine sono rispettivamente coinvolte nelle patologie di Alzheimer e Parkinson. Individuare sistemi multifunzionali che siano in grado di intervenire su più punti chiave di queste malattie multifattoriali costituisce un obiettivo cardine nel panorama internazionale della ricerca di questi ultimi anni. Alcune delle biomolecole studiate hanno rivelato la capacità di interferire con l’aggregazione proteica, abilità antiossidante per combattere lo stress ossidativo che caratterizza le patologie neurodegenerative e infine grazie alle loro capacità di legare ioni metallici possono intervenire anche sulla disomeostasi dei metalli. In parallelo, sono stati studiati e valutati biomateriali ovvero polimeri di ciclodestrine, risultando ottimi inibitori dell’aggregazione di Aβ. Polimeri ed oligomeri di ciclodestrine hanno mostrato un’azione sinergica nell’inibire l’aggregazione di tale peptide quando confrontati ai rispettivi monomeri nelle medesime condizioni. Specialmente, quando i polimeri di ciclodestrine sono stati coniuganti con alcune unità chelanti aromatiche come le 8-idrossichinoline.
c) Biomolecole e biomateriali a base di ciclodestrine per il “drug delivery”
Coniugati di ciclodestrine e folato sono stati impiegati come seconda sfera di coordinazione per includere e quindi rilasciare farmaci antitumorali a base di platino. In particolare, il folato guida selettivamente l’ingresso del farmaco nelle cellule tumorali poiché i recettori del folato sono sovraespressi in alcuni tumori. Questo sistema delinea un approccio che minimizzerebbe gli effetti collaterali legati alla chemioterapia tradizionale, massimizzando l’efficacia terapeutica. Inoltre, biomateriali di dimensioni nanometriche quali nanoparticelle polimeriche a base di ciclodestrine, nanoparticelle d’oro e nanoparticelle magnetiche di ferrite ricoperte con biomolecole di natura proteica (streptavidina) o saccaridica (ciclodestrine) sono stati progettati e studiati per il trasporto di farmaci antitumorali. Questi sistemi hanno una elevata biocompatibilità e la possibilità di caricare e rilasciare farmaci idrofobici grazie alla presenza della cavità della ciclodestrina.